La totale solidarietà umana e politica a Alexis Tsipras non può portare a disconoscere che l’accordo sottoscritto stamattina a Bruxelles nell’Eurosummit determina il soffocamento economico e democratico della Grecia e avvicina il naufragio del Titanic Europa.
Le misure previste su finanza pubblica e mercato del lavoro continuano a essere brutalmente regressive e recessive e, dopo la ristrutturazione promessa, richiederanno ulteriori ristrutturazioni.
Più che irrealistico è ridicolo il fondo di 50 miliardi da alimentare con asset pubblici che, in rapporto al Pil italiano, equivarrebbe a 500 miliardi di euro da rendere disponibili per privatizzazioni. Non viene neanche nominato il problema di fondo: l’insostenibilità della rotta mercantilista dell’euro fondata sulla svalutazione del lavoro.
Purtroppo l’uscita cooperativa della Grecia dall’eurozona e conseguentemente il superamento cooperativo dell’euro è il minore dei mali possibili, l’unica strada da percorrere per evitare crescenti conflitti tra i popoli europei.
Speriamo che il voto del Parlamento greco sull’accordo sia coerente con la scelta chiaramente espressa dal popolo greco.

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