La democrazia nei luoghi di lavoro è un principio costituzionale imprescindibile. Ieri, il diritto all’assemblea è stato esercitato dai lavoratori e lavoratrici dei poli culturali e museali italiani nel pieno rispetto della legge. Asseblee convocate, non per capriccio, ma causa di insostenibili ritardi nei pagamenti di parte delle retribuzioni. Nonostante ciò, i disagi su tanti cittadini italiani e stranieri e i danni economici e di immagine sono stati significativi. La legge può essere migliorata e i miglioramenti dovrebbero essere anticipati da scelte lungimiranti dei sindacati al fine di garantire, insieme ai diritti dei lavoratori, i diritti degli utenti. Tuttavia, è grave la scelta del governo di intervenire per decreto. Su un principio costituzionale così rilevante, va ascoltato anche chi rappresenta le persone che lavorano. Il governo Renzi, invece, ha colto al volo l’occasione per continuare la sua offensiva antisindacale e preparare il terreno al rinvio dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego e a interventi regressivi sul contratto nazionale di lavoro e sulla rappresentanza.

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