Il 2016 dovrà essere un anno di svolta in termini di ripresa, ma la nota di aggiornamento al Def del Governo e la legge di stabilità non vanno in questa direzione.
Con il “Piano per il lavoro” che abbiamo presentato oggi in conferenza stampa alla Camera – insieme a Pippo Civati e ai parlamentari di Sel tra i quali Giulio Marcon, Arturo Scotto e Giorgio Airaudo – non vogliamo fare aggiustamenti a margine al programma di governo ma definiamo un percorso radicalmente alternativo in termini di cultura economica. Intendiamo mettere al centro la quantità e la qualità del lavoro e proponiamo un piano concreto per gli investimenti, per la mobilità sostenibile, per contrastare la povertà e migliorare le condizioni di chi non riesce ad andare in pensione. Sarà possibile finanziare gli interventi una tantum con un allentamento, per un triennio, di un punto percentuale di Pil del deficit e quelli strutturali attraverso misure anti-evasione.
Abbiamo, inoltre, dedicato uno spazio particolare al Mezzogiorno dove è in atto un processo di desertificazione industriale. Il Sud, nonostante la fiammata di fine luglio con la diffusione dei dati Svimez sulla disoccupazione, è caduto di nuovo nell’oblio. Pertanto, il 45% di tutti gli investimenti pubblici e delle aziende pubbliche devono essere allocati proprio nel Meridione.
Un altro capitolo importante nel documento è riservato alla spending review che non deve significare tagli a servizi essenziali, come sta facendo questo esecutivo, ma vuol dire eliminare sacche di inefficienza e corruzione nella spesa pubblica per recuperare risorse da riallocare nei programmi di spesa finora fortemente definanziati.
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