Lo scoperchiamento di “Mafia Capitale” e la grave conclusione “notarile” dell’amministrazione Marino chiudono una lunga e contraddittoria stagione politica a Roma. È stato un terremoto per la democrazia, la politica, l’amministrazione capitolina, il tessuto economico e sociale. Ora, dobbiamo ricostruire, insieme, Roma. È un dovere civico, prima che politico, di ciascuno di noi. La ricostruzione è morale, ambientale, sociale e economica.
Riguarda tutte le classi dirigenti della città, non soltanto la politica e l’amministrazione pubblica. Roma ha gli “anticorpi” per vincere la sfida. Ma è necessario avviare e portare a compimento una fase costituente di popolo, fuori dai salotti più o meno illuminati e dai connessi circuiti della politica dei Palazzi. La chiave decisiva per dare alla ricostruzione fondamenta solide è, quindi, la partecipazione democratica: a partire dalle periferie, urbane e sociali, in particolare dove più profonda è stata la ferita alla legalità, più ingiusta la negazione di diritti di cittadinanza, più violenta l’appropriazione di beni comuni, più sistematica la compressione di opportunità di fare impresa, sopratutto per i più giovani.
Per ricostruire Roma, dobbiamo lavorare, insieme, al programma e alla selezione di classe dirigente da sottoporre a legittimazione democratica. I saperi diffusi, il capitale di solidarietà delle associazioni e dei movimenti, le professionalità nei luoghi di produzione devono diventare protagonisti.
Roma ha straordinarie potenzialità di sviluppo, innanzitutto sul terreno della conoscenza e dei servizi più qualificati. Dobbiamo mobilitare le migliori energie della città per scrivere e dare radici sociali a un programma di governo orientato da pochi fondamentali obiettivi: un realistico piano di ristrutturazione del debito pubblico capitolino, pre-condizione per aprire spazi di bilancio per politiche di sostenibilità ambientale e sociale del trasporto pubblico e del ciclo dei rifiuti, per la pulizia di strade e giardini, per la scuola, il diritto allo studio, la cultura di quartiere, per interventi di solidarietà e assistenza sociale; la riqualificazione del territorio, innanzitutto le periferie, senza consumo aggiuntivo di suoli; la risposta all’emergenza abitativa sempre più drammatica; la promozione della partecipazione civica, della legalità e dell’efficienza attraverso un radicale riassetto istituzionale, caratterizzato dall’elezione diretta della Città Metropolitana e dalla trasformazione dei Municipi in Comuni metropolitani; la rivitalizzazione di beni comuni e spazi di socialità; la valorizzazione delle donne e degli uomini delle amministrazioni capitoline e delle aziende partecipate per qualificare servizi a cittadini e imprese; il contributo a garantire sicurezza, in una fase di gravi rischi e grandi eventi, mediante il rafforzamento dei legami di comunità, senza comprimere i diritti fondamentali di chi a Roma vive e di chi a Roma arriva come migrante, come turista, come credente.
Vi invito a incontrarci, venerdì 27 novembre, alle 17 a Ostia Lido. L’appuntamento è alla fermata “Lido Centro” del treno metropolitano per andare insieme al Teatro Manfredi, via dei Pallottini 10.
Stefano Fassina
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