La mia candidatura non è ‘contro’ ma è ‘per’. Per la ricostruzione morale ed economica di Roma. Qualcuno cerca di presentarla ‘contro’ ma è una candidatura ‘per’. Roma ha bisogno di una svolta radicale, di rimettere al centro i beni comuni, l’interesse della città.
Per troppo tempo gli interessi particolari sono stati al centro dell’agenda politica romana. E questo purtroppo è stato vero anche durante la fase del cosiddetto ‘Modello Roma’, con i costruttori che hanno avuto troppo spazio nelle scelte di fondo della città.
Finita edilizia espansiva, reinventare Roma
C’è una classe dirigente romana pigra che continua a pensare che Roma possa galleggiare tra un Giubileo e un’Olimpiade, invece Roma deve trovare una vocazione all’altezza di un Capitale del 21esimo secolo.Si sono definitavamente chiusi i motori che negli ultimi 50 anni hanno segnato lo sviluppo romano e cioè la spesa pubblica facile, l’edilizia espansiva e la connessa rendita immobiliare. Dobbiamo puntare sulla vera ricchezza di Roma, la cultura, il patrimonio artistico, archeologico, paesaggistico e quindi il turismo e l’enorme serbatoio di competenze delle università che va messo in connessione con la manifattura di qualità che c’è sulla Tiburtina o all’Eur. Poi ci sono i servizi ad alto valore aggiunto, l’agricoltura bio e sostenibile perché Roma è anche il più grande comune agricolo d’Europa. Dobbiamo reinventare diversi motori di sviluppo qualificato e di integrazione sociale che valorizzino le specificità uniche della Capitale.
Pd troppo lontano, ha puntato su Verdini
Il fallimento della politica a Roma ha il responsabile uno nel Partito democratico, che ha rotto la Giunta di centrosinistra a luglio scorso espellendo la sinistra. Il Pd a fine ottobre è andato poi dal notaio per firmare con il centrodestra la fine dell’esperienza Marino. Il fallimento ha un nome e cognome.
Purtroppo c’è una distanza programmatica rilevante, si parla di programmi e alcuni di loro dicono di non averli. E’ difficile costruire un’alleanza con chi come noi vuole radicale discontinuità anche con quell’esperienza da cui i principali contendenti arrivano. E questo sta dentro un quadro nazionale dove con il Pd siamo lontanissimi sul lavoro, la scuola, la revisione costituzionale, le trivelle, la legge elettorale. Bisogna prendere atto che c’è una scelta del Pd di puntare su Verdini e tagliare i ponti con la sinistra.
Chi sosterrà tra Pd e M5S in caso di ballottaggio?
Fassina e la coalizione di forze che lo sostiene arriverà al ballottaggio.
Pd? Ancora non conosciamo loro programma
E’ una discussione astratta. Non è ancora dato sapere cosa vuole il Pd. Alcune settimane fa ho proposto dieci punti di programma al Pd, ma non ho mai avuto risposte. Noi stiamo raccogliendo firme per far scegliere i romani tra gli investimenti sulle Olimpiadi o sulle opere utili per Roma, come il tpl. Abbiamo chiesto al Pd cosa pensa delle privatizzazioni degli asili nido, degli immobili del Campidoglio. Tante domande senza risposta, finché non le avremo sarà difficile pronunciarsi sul Pd.
Ripresa modesta, e non dipende da scelte governo
C’è una disoccupazione elevata, soprattutto giovanile. C’è una leggera crescita per politiche Bce e calo prezzo petrolio. La crescita italiana è inferiore della media Ue, quindi siamo in una scia che non è determinata dalle scelte del governo ma da fattori esogeni.
C’è una ripresa modesta, e bisogna cambiare radicalmente l’agenda dell’eurozona e delle politiche economiche del governo. Servono investimenti sulle piccole opere o la ripresa sarà sempre lenta.
Raggi? Ha imparato da scuola prima repubblica
Ha ben imparato dalla scuola della prima Repubblica. Utilizza posizionamenti tattici, dice e non dice, usa il ‘ma anche’. Temo che si tratti di un’operazione che dietro il confezionamento innovativo nasconde pratiche piuttosto usurate.
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