Le aziende municipalizzate vanno radicalmente riorganizzate e portate a livelli di efficienza e qualità di servizio in linea con i più elevati standard europei. La corsa alle privatizzazioni va fermata: come dimostrano tante esperienze, determina aumento dei costi, esclusione dal servizio delle fasce più in difficoltà, impoverimento e inefficienza del servizio. In tale contesto, vogliamo dare piena attuazione al risultato del referendum per la gestione dell’acqua e ripubblicizzare il servizio idrico. Oggi, la priorità è fermare la fusione di Ato 2 e Ato 5. Nel ciclo dei rifiuti, l’Ama va orientata alla strategia “rifiuti zero”. Riduzione, raccolta differenziata, recupero e riciclo devono essere i cardini di un modello pubblico efficiente per chiudere definitivamente la stagione di monopolio delle discariche e degli inceneritori. A tal fine, l’AMA va riorganizzata secondo il principio del decentramento del servizio e dei sistemi di raccolta, con contratti di servizio sottoscritti con i Municipi e la partecipazione dei cittadini al controllo delle performance. Va stretta un’alleanza strategica con il mondo del commercio, della distribuzione e delle grandi utenze perché la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti non resti soltanto una dichiarazione di buoni intenti. Così come va determinato il passaggio progressivo della Tari da tassa a tariffa puntuale, determinata in base alle quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente conferita. I cittadini virtuosi devono veder tagliata la loro contribuzione. Per realizzare i necessari impianti di riciclaggio e compostaggio per il riutilizzo agricolo, industriale e energetico dei rifiuti apriremo un confronto con la Regione Lazio, anche per evitare la riapertura di Malagrotta e per chiudere la discarica di Falcognana.

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