Aderisco all’appello di Green Italia per il referendum del 17 aprile.

E’ per lei la partecipazione ad un referendum un esercizio democratico da promuovere con determinazione da parte di chi svolga o ambisca a svolgere importanti ruoli di governo?

Io ritengo che un referendum sia sempre un importante momento di partecipazione e democrazia. Trovo, dunque, irresponsabile l’atteggiamento di chi produce appelli per indurre all’astensione. Una posizione assunta anche da autorevoli esponenti del Governo. La decisione, inoltre, di non accorpare referendum e amministrative è alla base di un costo ulteriore di circa 350 milioni di euro. Risorse che potevano essere risparmiate con il buon senso e messe a disposizione dei cittadini. Noi, ad ogni modo, siamo in campo da settimane per far prevalere le ragioni del sì, con iniziative e attività che vanno in questa direzione.

Qual è la sua posizione in merito al tema in questione?

Io credo che sia in gioco una importante decisione che riguarda la difesa dell’ambiente e l’idea di sviluppo che vogliamo adottare. Il governo continua a praticare scelte obsolete e dal respiro corto, oltre che dannose per il territorio. E’ forse il momento di politiche di sviluppo coraggiose che rimettano al centro la ricerca e la tutela dell’ambiente.

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