Caro Presidente Montezemolo, caro Presidente Malagò,

siamo molto preoccupati per la prospettiva dei Giochi Olimpici di Roma 2024. Ancora una volta, temiamo, si ripete lo schema che ha accompagnato negli ultimi decenni la “conquista” della più prestigiosa competizione sportiva: sottovalutazione dei costi e sopravvalutazione dei benefici economici, urbanistici e sociali per la città ospitante.

Di seguito, alcune richieste di chiarimento sul documento “Valutazione economica dei Giochi Olimpici e Paraolimpici Roma 2024”, a cura del Ceis Tor Vergata, presentato dal Comitato Promotore da voi guidato. I chiarimenti sono necessari per evitare una discussione ideologica e retorica e soprattutto amare “sorprese”, come la (prima?) sopraggiunta esigenza finanziaria di circa 2 miliardi di euro per Roma 2024.

Innanzitutto, rileviamo che il documento presenta le stesse criticità più volte evidenziate dalle analisi di impatto economico e/o finanziario dei mega-eventi: è preliminare e mostra solo i risultati finali. Non è possibile verificare tutte le assunzioni alla base del modello (es. i prezzi ombra, i vincoli all’offerta, le distorsioni provocate in altri settori, la riallocazione della spesa pubblica senza incidere sul deficit nazionale). Sono “dettagli” che possono incidere fortemente sui risultati finali.

Prima richiesta: vorremmo fosse dato accesso a altri studiosi al modello di riferimento utilizzato per le quantificazioni così da poterle replicare in relazioni a altre ipotesi.

Seconda richiesta: sarebbe interessante vedere anche i tassi interni di rendimento finanziari, poiché i tassi interni di rendimento economico considerati nel documento del Ceis sembrano molto alti e poco realistici (10,4%, 31,09%, 41,4%) in tutti gli scenari (pessimistico, standard, ottimistico).

Il documento, pur sviluppando un’analisi di convenienza economica e di impatto e non semplicemente finanziaria, si focalizza sui benefici netti (anche intangibili) del solo “spettacolo olimpico”, supponendo che le infrastrutture collegate vengano costruite a prescindere dai Giochi stessi, in quanto già incluse nei piani urbanistici della città (assunzione almeno in parte infondata). Anche accettando questa ipotesi, nello studio il controfattuale consiste in uno scenario “senza le Olimpiadi” (ossia, lo status quo), mentre sarebbe più corretto confrontare i risultati ottenuti con uno scenario “progetto alternativo” per poter valutare il valore aggiunto delle risorse impiegate per i Giochi Olimpici 2024 rispetto a un piano di spesa alternativo in un altro progetto con le stesse risorse.

Terza richiesta: quale sarebbe la ricaduta economica e urbanistica con l’utilizzo per investimenti alternativi (ad esempio, per un piano strategico per il trasporto pubblico locale) dei circa 2 miliardi di euro improvvisamente chiesti al Governo Renzi?

Il documento Ceis Tor Vergata considera un aumento imprevisto dei costi pari al 35%. Tuttavia, va considerato che, secondo la letteratura più recente (ad esempio, Flyvberg e Stewart dell’Università di Oxford Saïd Business School), in media le edizioni dei Giochi Olimpici degli ultimi 50 anni hanno registrato un eccesso di costi rispetto alle previsioni iniziali del 179% in termini reali (101% per i Giochi di Londra). Una valutazione corretta dovrebbe prevedere un aumento imprevisto dei costi superiore, in linea con la media delle scorse Olimpiadi.

Quarta richiesta: il Ceis può produrre la valutazione economica corrispondente alla media degli ultimi 50 anni dell’imprevisto aumento dei costi?

Il documento presentato dal Comitato Olimpico poggia su una valutazione di tipo economico. In tale contesto metodologico, la definizione dello scenario pessimistico è incoerente. Infatti, in questo caso, i benefici totali sono minori (con gli stessi costi degli altri due casi standard e ottimistico) solo a causa di un crollo dei benefici puramente extra-economici (ad esempio, gli spettatori hanno goduto in minor misura dello spettacolo delle gare a causa della pioggia o perché non sono stati sufficientemente coinvolti dallo spirito olimpico). Credo che una valutazione più realistica del caso pessimistico dovrebbe includere anche un aumento dei costi dovuto ad esempio alla sicurezza (vedi Londra 2012: +600 milioni di sterline rispetto al progetto iniziale) o entrate inferiori per la mancata vendita dei biglietti.

Quinta richiesta: il Ceis Tor Vergata può quantificare anche scenari pessimistici in base a criteri economici?

Per concludere, al momento l’analisi presentata non è sufficiente a illustrare l’impatto economico e finanziario di Roma 2024. Continuiamo a ritenere che un’informazione affidabile e esaustiva sia necessaria prima di perfezionare la candidatura alle olimpiadi del 2024, come è necessario il pronunciamento dei cittadini romani in un referendum per scegliere tra l’investimento delle previste risorse pubbliche nei giochi olimpici o in progetti alternativi. Pertanto, ribadiamo anche a voi la richiesta, già avanzata al governo, di promuovere sia un’analisi accurata delle risorse necessarie e degli effetti economici dei Giochi Olimpici e Paraolimpici Roma 2024 sia di attendere il pronunciamento dei cittadini romani nel referendum da svolgere in autunno.

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