Le aziende del comune di Roma sono una risorsa per la città e debbono essere in molti casi radicalmente riorganizzate ma rimanere di proprietà comunale. Ho incontrato in questi giorni i lavoratori di alcune società comunali fortemente preoccupati per il loro futuro. Noi siamo decisamente contrari al ritorno alla ‘ricetta Scozzese’ che prevedeva la vendita ai privati di società importanti come Assicurazioni di Roma, Farmacap e il 51% di Roma Multiservizi. Le privatizzazioni e le esternalizzazioni realizzate negli ultimi 20 anni hanno prodotto problemi evidenti nella manutenzione urbana, nella cura degli spazi pubblici, e nel sociale: servizi inadeguati, insufficienti e sotto gli standard europei. AdiR da 17 anni chiude i bilanci in positivo. Quest’anno l’utile potrebbe raggiungere i 37 milioni. Si tratta di risorse importanti che possono essere reinvestite nell’emergenza abitativa e nei trasporti. Anche il commissario Tronca, a fronte dei risultati economici della società capitolina, ha fatto marcia indietro sulla sua liquidazione. Dopo tre anni di conti in rosso Farmacap, il cui fatturato è passato da 43 milioni a 46 milioni nel 2015, ha riportato i conti in pareggio e spianato la strada agli utili dopo le gestioni dissennate della giunta Alemanno. Va preso atto anche dei bilanci risanati e va messa al sicuro dagli appetiti delle grandi multinazionali l’azienda e le professionalità dei 347 dipendenti che da anni nei quartieri periferici di Roma garantiscono un importante presidio sociale. Infine la società Roma Multiservizi, al 51% di AMA, anziché essere venduta, mettendo a repentaglio i livelli occupazionali dei suoi dipendenti, può affiancare la società comunale e diventare una risorsa importante per il decoro, la pulizia dei luoghi, dei parchi e dei giardini pubblici e la manutenzione complessiva della città. Roma e i suoi cittadini, per ripartire, hanno bisogno di certezze, a iniziare dal lavoro.
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