Il rapporto di Confartigianato mette in luce una situazione che chiunque vive a Roma conosce bene. Per voltare pagina noi, innanzitutto, vogliamo dimezzare la Tari per le botteghe artigianali e le attività commerciali che per due anni di seguito non hanno avuto utili. Riteniamo inoltre che la città metropolitana debba definire un contratto quadro con l’AMA e poi ai municipi vada affidata la definizione del contratto di servizio con l’azienda per specificare obiettivi, rilevare efficienza e correggere le carenze. In generale, il ciclo dei rifiuti deve passare dalla cultura dello spreco alla cultura del riuso, anche disincentivando, attraverso la tassazione, l’eccessivo ricorso agli imballi e all’usa e getta e introcenducendo, a partire dalle grandi distribuzioni, il vuoto a rendere così come avviene in altre capitali europee. Insomma, chi più produce rifiuti indifferenziati più paga. L’obiettivo è arrivare a una raccolta differenziata del 75%. Si tratta di risultati possibili che possono essere raggiunti nell’arco di una consiliatura.
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