A due anni dalla chiusura del teatro Valle l’unica riposta arrivata dalle istituzioni è lo sgombero di oggi, dopo il tentativo degli occupanti di riportare in vita uno dei più prestigiosi spazi culturali della città.  Si continua a non rispettare gli impegni presi allora dall’amministrazione capitolina per far diventare il Valle un bene comune al servizio della città attraverso la sperimentazione di forme partecipate di gestione. È ora di attuare gli impegni presi. È ora di rianimare le politiche per la cultura. La vicenda del Valle è indicatore dell’abbandono della cultura a Roma: teatri di cintura e cinema di periferia chiusi, biblioteche spente, associazioni culturali sgomberate dagli immobili del Comune, risorse quasi azzerate e assegnate senza alcuna programmazione. In Consiglio comunale la rivitalizzazione della cultura, la riapertura del teatro Valle e del Cinema Aquila devono essere priorità. Chi si candida a governare la città ha però l’obbligo di pronunciare parole certe sul futuro del Valle e di scogliere ogni ambiguità.

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