Nell’analisi del voto del 5 e del 19 giugno, vanno innanzitutto evitate letture strumentali al confronto interno alla variegata sinistra italiana e, in particolare, a Sinistra Italiana. Ad esempio, non ha senso appiattire il voto soltanto nella dimensione amministrativa. Nelle grandi città, il voto ha evidentemente avuto un prevalente segno politico: a Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli. Non solo per ampiezza e caratteristiche delle realtà coinvolte, ma per rappresentatività dello “schema di gioco”: lo schema di Cagliari o, all’opposto, Sesto Fiorentino sono irriproducibili a livello nazionale. Nel quadro delle città, Roma e Torino sono state, invece, rappresentative della partita delle elezioni politiche, dato il disinteresse, motivato dalla debolezza, del vertice M5s sulle altre aree metropolitane.

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