Per decenni a Roma l’azienda pubblica dei rifiuti è stata marginalizzata a vantaggio di un unico imprenditore. Il M5S ha ottenuto la fiducia dei cittadini per gestire la capitale in nome della discontinuità. Affidare l’incarico di assessore a una persona che ha lavorato nell’Ama, con posizioni di primo piano, negli anni in cui Roma era sotto il dominio di Cerroni è un atto di conservazione, non di cambiamento.
L’assessora Muraro come primo atto ha messo in discussione il presidente di Ama Fortini, il quale dal suo arrivo ha lavorato a rilanciare gli impianti Ama e a interrompere pagamenti ingiustificati a Cerroni. L’assessora Muraro è in una condizione di oggettiva impossibilità a garantire la necessaria autonomia dal circolo vizioso del passato.

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