Oggi, l’Assemblea Capitolina, in sessione straordinaria, ha affrontato la proposta di Candidatura di Roma Capitale ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024. Con voto a maggioranza, l’Assemblea Capitolina ha deciso di non consentire interventi esterni, richiesti dalle opposizioni, per approfondire aspetti tecnici: un rappresentante del Comitato Promotore della candidatura di Roma per i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024; il prof Salvatore Monni, Facoltà di Economia, Università di Roma III, invitato dal gruppo consigliare Sinistra x Roma.
Ecco alcuni passaggi del contributo del prof. Salvatore Monni, Facoltà di Economia di Roma III, sulla candidatura di Roma a ospitare le Olimpiadi 2024.
“I sostenitori delle Olimpiadi fanno spesso riferimento ai benefici dei Giochi sottovalutando i costi e sopravvalutando i benefici economici, urbanistici e sociali per la città ospitante, benefici quasi sempre però “non quantificabili. Un punto spesso richiamato anche questo sulla stampa nazionale riguarda le conseguenze dei Giochi sulle Finanze pubbliche visto che il CIO assicura con il contributo solo una parte fissa della spesa prevista. Il documento a cura di CEIS Tor Vergata evidenzia questi rischi richiamando le esperienze di Atene, Pechino, Barcellona e Nagano. Flyvbjerg, ricercatore della Said Business School di Oxford, addirittura in un lavoro del 2011, sostiene che in Grecia il debito associato alle Olimpiadi ha contribuito al peggioramento della crisi economica e finanziaria iniziata nel 2007.
“Le Olimpiadi costano quasi sempre molto più di quanto si è ipotizzato ex-ante, come ricorda bene il recente lavoro (2016) di tre ricercatori di Oxford Flyvbjerg, Stewart & Budzier che evidenzia in particolare come quasi sempre il costo stimato risulti fortemente superato dal costo effettivo. In 15 dei 19 casi considerati dallo studio, lo sforamento è stato superiore del 50% (per quanto riguarda quelle estive: Australia 90% , Grecia 49%, Cina 2%, UK 76%, Brasile 51%. Per quanto riguarda quelle invernali: Canada Calgary 65%, Giappone 56% USA 24% Torino 80% Canada Vancouver 13%). In 9 casi oltre il 100% (Montreal 720% Spagna 266% Atlanta 151% Invernali : Francia 181% USA 324% Jugoslavia 118% Francia 137% Norvegia 277% Russia 289%).
Lo scostamento medio delle Olimpiadi estive è del 176%, quello mediano dell’83%. Nonostante questo il documento Ceis Tor Vergata molto ottimisticamente considera un aumento imprevisto dei costi pari al 35% (pag. 8 e 17 del documento CEIS presentato dal Comitato Promotore Roma2024). Un dato che sinceramente non sembra giustificato.
Vorrei concludere con una riflessione che mi arriva da anni di studio di questa città. Roma è una città profondamente diseguale, una diseguaglianza che negli ultimi mesi abbiamo cercato di far emergere insieme ad alcuni amici e colleghi anche nel dibattito pubblico attraverso un blog #mapparoma (http://mapparoma.blogspot.it) . Un lavoro non solo per per addetti a lavori. Le nostre mappe evidenziano come le differenza nella nostra città più che in termini di reddito siano in termini di opportunità intese come accesso all’istruzione, alla sanità al lavoro alla realizzazione delle proprie aspirazioni. A Roma esistono almeno due città, in realtà ne esistono molte di più. Una dove vive chi ha opportunità e l’altra dove le opportunità non arrivano. Ormai esiste una copiosa letteratura che dimostra come modelli di sviluppo basati su grandi opere e grandi eventi come il cosiddetto “Modello Roma”, anche quando producono crescita, non solo non tendono a ridurre le diseguaglianze ma anzi contribuiscono ad aumentarle. Anche il rapporto CEIS a pag. 51 citando Preuss (1998) accenna al rischio di “iniqua distribuzione dei benefici derivanti dai giochi che sono a vantaggio quasi esclusivamente delle classi più ricche”. Ecco questo è un rischio che questa città dato il livello di diseguaglianza che la caratterizza non può permettersi pena il rischio di esplodere.
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