È inaccettabile la scelta comunicata oggi da ALMAVIVA di chiudere gli stabilimenti di Roma e Napoli con il licenziamento di 2511 lavoratrici e lavoratori, dopo il lungo periodo di contratti di solidarietà e taglio degli stipendi. È inaccettabile anche il tentativo di scaricare la responsabilità sulle lavoratrici e i lavoratori e le rappresentanze sindacali per presunte indisponibilità a misure di riorganizzazione aziendale ai fini dell’incremento della produttività. Le responsabilità, oltre che dell’azienda, sono di chi continua a indire gare e affidare servizi al massimo ribasso, purtroppo anche la Regione Lazio e il Comune di Roma, con trattamenti economici sotto i minimi di qualunque contratto nazionale resi possibili attraverso delocalizzazioni extra-UE. E le responsabilità sono anche del Governo che continua a consentire l’aggiramento delle norme nazionali. L’iniziativa dell’azienda va fermata e il Governo deve intervenire per arrivare a salvare l’attività degli stabilimenti di Roma e Napoli e l’occupazione. Presenteremo immediatamente una interrogazione al Governo.

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