La vicenda di Almaviva evidenzia ancora una volta l’inefficacia delle norme per contrastare la delocalizzazione delle attività dei call center e la concorrenza al ribasso sul costo e le condizioni del lavoro. Oltre a salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori di Almaviva, è necessario e urgente un decreto del Governo per dare incisività alle norme antidelocalizzazione e impedire gare con base d’asta inferiore ai costi necessari a garantire i minimi dei contratti nazionali di lavoro. Almeno le amministrazioni pubbliche devono darsi un codice di condotta per fare gare che assicurino i minimi contrattuali e clausole sociali dignitose.

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