La Commissione europea con le sue raccomandazioni è protagonista, a rimorchio del Governo tedesco, della stagnazione dell’eurozona e dell’impennata dei debiti pubblici determinata dalle politiche di austerità e svalutazione del lavoro. Il problema della Legge di Bilancio del Governo Renzi non è qualche decimale di deficit in più, ma la sua natura elettorale. Le risorse da dedicare a una manovra davvero espansiva sarebbero dovute essere decisamente più consistenti, ma invece che distribuite a pioggia, si sarebbero dovute concentrare su investimenti pubblici aggiuntivi: almeno un punto di Pil in più all’anno, per un triennio, per la messa in sicurezza dei territori, delle scuole, delle abitazioni e per la mobilità sostenibile nelle città. Insomma, un social compact in alternativa al fiscal compact.

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