La fotografia Istat di oggi sullo scenario economico sociale italiano, è un’illustrazione chiara delle ragioni profonde del voto sul referendum costituzionale. Il No viene in larga prevalenza dagli esclusi che sentono dalla loro parte la Costituzione fondata sul lavoro e sulla giustizia sociale e domandano una radicale discontinuità nell’agenda del governo.
È grave che il dibattito post referendum rimanga completamente autoreferenziale e prigioniero delle dinamiche di Palazzo. Si invoca stabilità e continuità, mentre è necessario archiviare l’agenda neo-liberista dell’euro-zona e riconoscere l’insostenibilità dell’euro. È necessario un social compact per affrontare la rivolta del popolo delle periferie.
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