Nel Pd è scoppiata la voglia di “guardare a sinistra”, dopo l’ennesimo colpo elettorale. È imbarazzante il tasso di strumentalità e di politicismo della discussione. Il Pd è quello che rivendica il Jobs Act, la legge sulla scuola, le trivellazioni svincolate, la revisione costituzionale e il consultellum approvato con la fiducia. Il Pd è quello che ha calpestato democrazia e diritti del lavoro prima cancellando i voucher con decreto per evitare referendum e poi reintroducendoli con la fiducia. Il Pd è quello contro cui saranno in piazza a Roma centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori sabato prossimo. Per un minimo di serietà e coerenza chi vuole rappresentare il lavoro, la giustizia ambientale e la democrazia costituzionale non può avere alcuna interlocuzione elettorale con il Pd, con o senza primarie. Basta politica di Palazzo.

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