Oggi siamo stati al presidio dei precari Anpal Servizi (ex Italia Lavoro) davanti al Ministero del Lavoro.
La vertenza coinvolge circa 800 lavoratori della società in house dell’Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro che dipende e opera in stretta connessione con il Ministero del Lavoro.
I precari Anpal svolgono un ruolo fondamentale perché aiutano i cittadini a trovare lavoro, sostengono l’attuazione delle politiche del lavoro nel proprio territorio, potenziano il raccordo tra le imprese e la rete dei servizi per il lavoro, supportano la diffusione di misure e incentivi per l’inserimento lavorativo e la crescita professionale di giovani e meno giovani.
E rischiano dopo anni e anni di precarietà di perdere il lavoro o, nella migliore delle ipotesi, di rimanere precari.
Una beffa nella beffa, per cui 800 precari, molti dei quali svolgono questo lavoro da 10 o 20 anni, dovranno affrontare l’ennesima selezione (la terza, la quarta!) pubblica per poter continuare a lavorare.
Una reiterazione della precarietà, senza nessuno spiraglio di stabilizzazione, che diventa ancora più insopportabile se compiuto da un’Agenzia del Ministero del Lavoro. Continueremo a fare la nostra parte perché questo sconcertante abuso si fermi qui, perché gli 800 lavoratori precari che gestiscono le politiche attive per il lavoro del nostro Paese trovino finalmente stabilità e riconoscimento di diritti e dignità.
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