In merito alla proposta di Intesa S. Paolo per l’acquisto di “certe attività e passività e certi rapporti giuridici” di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca chiediamo al Governo di confrontarsi al più presto con le commissioni competenti di Camera e Senato prima di assumere qualunque decisione. Le condizioni poste da Intesa, pur nella loro genericità, sembrano molto onerose per i contribuenti, non solo in relazione ai crediti in sofferenza ma anche per far fronte agli oneri di integrazione e razionalizzazione, ossia esuberi, prospettati da Intesa. Sarebbe grave se il governo approvasse un decreto su una vicenda così rilevante e facesse trovare il Parlamento di fronte a un fatto compiuto.
Stefano Fassina, Sinistra Italiana;
Pippo Civati, Possibile

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