Nonostante i gravi precedenti di Mps, di Banca Etruria e delle altre tre banche fallite, il Governo ha continuato a rinviare il problema di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca fino a trovarsi con l’acqua alla gola, stretto tra l’assurda normativa europea, un’unica offerta di “acquisto” e l’esigenza di una riapertura ordinata delle operazioni. Cosi’, con il Decreto Legge approvato oggi per la liquidazione delle due banche venete, il governo regala a Banca Intesa gli asset buoni e profittevoli e carica sulle spalle dei contribuenti i rischiosissimi NPL, oltre al costo degli esuberi che potrebbero arrivare a oltre 3000, potenzialmente fino a 17 miliardi di euro.
Un’altra strada si doveva percorrere, anche a costo di un contenzioso con la Commissione europea: l’ingresso nel capitale di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca per gestire, insieme ai crediti in sofferenza, anche gli asset e salvaguardare piccoli risparmiatori, lavoratori e contribuenti. Con l’approvazione del decreto legge, oggi il Governo Renzi-Gentiloni scrive un’altra brutta pagina del rapporto perverso tra politica e finanza. Ancora una volta, si privatizzano i profitti e si socializzano le perdite. Chi se ne assume le responsabilita’ politiche? Pagano soltanto i contribuenti?
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