Dopo tre anni e mezzo durante i quali Roma è stata presentata e raccontata dai media di tutto il mondo come “Mafia Capitale”, cade oggi per tutti gli imputati il pilastro distintivo dell’impianto accusatorio: l’associazione mafiosa, già caduta nei mesi scorsi per l’ex Sindaco Alemanno. I danni di immagine e inevitabilmente reali subiti dalla città sono enormi. Certo, non è per nulla confortante che il Tribunale di Roma riconosca, con condanne pesantissime, un così esteso coinvolgimento di amministratori in un’associazione a delinquere semplice, ma è evidente la differenza con un quadro accusatorio che descriveva i vertici politici e amministrativi della capitale d’Italia responsabili di associazione mafiosa. Il livello e la diffusione della corruzione confermata oggi dal giudizio di primo grado indicano, ancora una volta, la portata del lavoro di bonifica che la politica deve svolgere.
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