La procedura democratica va salvaguardata fino in fondo, noi ci prepariamo a fondare il comitato per il No. Il problema è politico: i Radicali giocano al tanto peggio, tanto meglio perché non si rendono conto della catastrofe occupazionale che produrrebbe il fallimento di Atac . In più la messa a gara nel 2018 produrrebbe inevitabilmente uno strutturale ridimensionamento del servizio per i cittadini e un bagno di sangue per i creditori e le aziende dell’indotto. Noi vogliamo un cambiamento radicale, una riorganizzazione totale dell’azienda ma mantenendo la gestione pubblica. È la posizione che abbiamo sempre avuto, era nel nostro programma in campagna elettorale e l’abbiamo costruita confrontandoci con i lavoratori di Atac e con i sindacati, puntando ad un modello di gestione in linea con tutte le altre capitali europee che fanno profitti.
Noi abbiamo sempre guardato al merito delle questioni e denunciato le evidenti carenze ed inadeguatezze della giunta Raggi. A giugno abbiamo perfino fatto un esposto al Prefetto contro De Vito non ha fatto parlare i lavoratori delle multiservizi in assemblea capitolina. Il problema è che l’inadeguatezza della Raggi non può essere la scusa per compromettere definitivamente l’Atac e in questo modo il futuro della città-
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