“Il Manifesto contro la disuguaglianza”, presentato oggi alla Camera da NENS e EticaEconomia con il Prof Franzini, il Prof Visco, il Presidente Romano Prodi e il saluto della Presidente Boldrini, ha, innanzitutto, il grande merito di immettere la questione decisiva della nostra fase storica in un discorso pubblico troppo spesso così politicista, in particolare a sinistra. Il Manifesto contiene un’eccellente analisi e propone tante misure utili per combattere la disuguaglianza, a partire dalla centralità del lavoro e dalla residualità del reddito minimo. Sorprende, però, la parziale discontinuità nel paradigma di policy, l’insistenza sulla funzione naturalmente progressiva della concorrenza, l’assenza di ogni rilievo critico sugli effetti di aggravamento della disuguaglianza, in primis via svalutazione del lavoro, determinati dalle delibere di attuazione dei Trattati europei e dall’impianto e dall’agenda dell’eurozona. Per dare fondamenta culturali alla sinistra da ricostruire, il Manifesto contro la disuguaglianza è un primo passo lungo una rotta da correggere rispetto a quella percorsa nell’ultimo quarto di secolo dalle sinistre in tutti i Paesi sviluppati e dal centrosinistra e dall’Ulivo in Italia.

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