Grande rispetto per i cittadini veneti e lombardi che ieri si sono recati al voto per il referendum consultivo per  maggior autonomia regionale. Grande rispetto anche ai loro concittadini veneti e lombardi che hanno scelto attivamente l’astensione per manifestare un altrettanto sonoro messaggio politico. Di fronte ai dati sull’affluenza e alla genericità ecumenica del quesito, è completamente fuori luogo l’euforia leghista. In Veneto, il 57% di votanti arriva a fronte di un potenziale 75% calcolato come somma delle percentuali raggiunte alle ultime elezioni politiche dai partiti pro-referendum. In Lombardia, la partecipazione è a ridosso  della percentuale di votanti ottenuta dal centro-destra nel 2013. Insomma, per negoziare maggiori poteri e risorse, i risultati di ieri non attribuiscono ai due Governatori nessuna spinta politica aggiuntiva rispetto a quella che avevano fino a sabato scorso. Anche i dati di ieri indicano che autonomia regionale e solidarietà sociale devono marciare insieme per riconquistare funzioni decisive allo Stato nazionale, unico strumento possibile per sostenere lo sviluppo anche dei territori più forti.

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