A Cuperlo e Orlando e ai tanti che dal Pd lanciano appelli alla coalizione, dico con rispetto e stima: la politica non è come le Lego. Gli elettori non sono mattoncini componibili a piacere da chi prova a rappresentarli. Il popolo della sinistra abbandonato e colpito dalle politiche del Pd non seguirebbe chi ne è uscito, se tornasse indietro e si alleasse con con questo partito. A partire dal Jobs Act si è rotto il legame profondo di larga parte del popolo della sinistra con il Pd. Il primo dato inconfutabile si è avuto nelle elezioni regionali in Emilia Romagna, quando ancora eravamo tutti dentro. Da allora, lo smottamento è stato continuo e crescente. Fino alla valanga del 4 dicembre scorso. È impressionante l’inconsapevolezza della realtà implicita in tali ripetuti appelli. L’unico modo per provare a ritrovare una parte di quel popolo della sinistra è una proposta politica e elettorale radicalmente alternativa al Partito Democratico. Altrimenti, quegli uomini e quelle donne colpiti e abbandonati rimarranno a casa o si affideranno, come già largamente avvenuto, al M5S. Soltanto una sinistra che riscopre le sue radici nella difesa del lavoro e nella democrazia costituzionale, l’opposto di una Santa Alleanza con il Pd, può essere l’argine alla destra e all’avventurismo.

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