Sono largamente inadeguate le proposte del Governo presentate oggi alle organizzazioni sindacali per correggere i maggiori caratteri di iniquità del sistema pensionistico. Le esclusioni individuate sono marginali rispetto alla platea di quanti, in base a condizioni sociali e occupazionali, hanno aspettative di vita significativamente inferiori alla media. L’inclusione delle pensioni di anzianità avviene a fronte di requisiti contributivi già altissimi e sempre meno raggiungibili. Nei nostri emendamenti al Disegno di Legge di Bilancio continueremo a proporre le correzioni minime necessarie a eliminare le principali iniquità, a partire dalla copertura pensionistica delle generazioni più giovani, dalla salvaguardia degli esodati e “opzione donna”. Il Governo non si può rifugiare dietro al problema delle coperture. Scelte politiche diverse possono portare a recuperare risorse sufficienti. Ad esempio, confermare la cancellazione della Tasi per il 90% delle prime abitazioni ma reintrodurla soltanto per il 10% di quelle di maggior valore consentirebbe di recuperare 1,2 miliardi di euro all’anno. Sarebbe una dotazione sufficiente a finanziare una correzione adeguata al sistema pensionistico. Il Governo continua a privilegiare gli interessi economici più forti.
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