Le dimissioni di Tavecchio sono un atto dovuto e tardivo, non soltanto per il clamoroso fallimento della Nazionale di calcio, ma anche, anzi soprattutto, per le ripetute sponsorizzazioni accettate da società di scommesse sportive. Scelte immorali da parte di chi dovrebbe promuovere attraverso lo sport lo sviluppo autonomo della persona e non dipendenza, comportamenti responsabili e non attività patologiche dovute al gioco d’azzardo.

 

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