Sulle pensioni, il Governo continua a far finta di non capire le drammatiche iniquità derivanti dalla Legge di Stabilità del 2011. Anche dopo i ritocchi di oggi, le proposte presentate alle organizzazioni sindacali sono largamente inadeguate e le regole per il pensionamento rimangono insostenibili sul piano sociale. Le esclusioni individuate sono marginali rispetto alla platea di quanti, in base a condizioni sociali e occupazionali, hanno aspettative di vita significativamente inferiori alla media. Nei nostri emendamenti al Disegno di Legge di Bilancio proponiamo le correzioni minime necessarie a eliminare le principali iniquità , a partire dalla copertura pensionistica delle generazioni più giovani, dalla salvaguardia degli esodati e “opzione donna”, oltre all’eliminazione dell’aggancio all’aspettativa di vita. Il Governo non si può rifugiare dietro al problema delle coperture. Scelte politiche diverse possono portare a recuperare risorse sufficienti. Ad esempio, confermare la cancellazione della Tasi per il 90% delle prime abitazioni ma reintrodurla soltanto per il 10% di quelle di maggior valore consentirebbe di recuperare 1,2 miliardi di euro all’anno. Sarebbe una dotazione sufficiente a finanziare gli interventi indicati. Per tali ragioni parteciperemo alle mobilitazioni della Cgil al fine di far maturare in Parlamento le condizioni per le correzioni necessarie.
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