La sentenza della Corte Costituzionale in merito all’art 81 della Costituzione e alla legge di attuazione del Fiscal Compact nei confronti delle Regioni è un passo avanti significativo nel lungo e impervio cammino per affermare il primato della nostra Costituzione sui principi dei Trattati europei. In estrema sintesi, la Corte ha ritenuto illegittima la limitazione dell’indebitamento delle Regioni esclusivamente agli investimenti. La riaffermazione del primato della nostra Costituzione non può, però, essere demandata soltanto alla Corte Costituzionale. È la politica che deve recuperare errori e ritardi. Abbiamo provato in Parlamento, nell’iter di approvazione delle revisioni Costituzionali bocciate dagli elettori, a ripristinare l’originario art 81. Governo e Pd fecero muro. Per riprendere con maggior forza l’iniziativa in Parlamento, insieme al Coordinamento della Democrazia Costituzionale, abbiamo depositato, il 4 Dicembre scorso, in occasione del primo anniversario della straordinaria vittoria al referendum costituzionale, una legge di iniziativa popolare per correggere l’articolo 81 della Costituzione, ripristinare uno spazio Keynesiano alla finanza pubblica e dare centralità ai diritti della persona. È evidente che soltanto un largo sostegno popolare può consentire di invertire la rotta regressiva dell’ultimo quarto di secolo.
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