Gentiloni insiste oggi da Bruxelles a definire “una buona base di partenza” il pacchetto di proposte di ‘riforma’ dell’Unione europea e dell’eurozona, presentato dalla Commissione Junker. No, non è così. Almeno non lo è per il lavoro subordinato o autonomo e per le micro e piccole imprese legate alla domanda interna, in particolare nel Mezzogiorno. Le proposte della Commissione rafforzano l’ordine tedesco della UE e della zona euro. Chi si candida a promuovere una comunità di “Liberi e Eguali” e una “Repubblica democratica fondata sul lavoro”, deve fermare il pacchetto della Commissione e mettere sul tavolo proposte ora assenti tra le quali: il vincolo al 3% per i surplus commerciali, la cancellazione del Fiscal Compact, il tasso di occupazione tra gli obiettivi della Bce, l’eliminazione della Direttiva Bolkestein e quella sui lavoratori dislocati. Soltanto così si può dare futuro alla dignità del lavoro, alla giustizia sociale e alla riconversione ecologica dell’economia e della società.

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