TUTTO CIÒ PREMESSO INTERROGA LA SINDACA E L’ ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE • se si ha intenzione di accogliere la proposta di un sistema ibrido di Bike Sharing, motivando, comunque, le ragioni di un eventuale rifiuto, attraverso una integrazione del servizio di Bike Sharing, previsto nella riforma dei cartelloni pubblicitari di Roma, con il servizio di Bike Sharing a flusso libero; • se si intende, comunque, mantenere un servizio di Bike Sharing di pubblica utilità finanziato dalla pubblicità, completando la progettazione delle 250 ciclostazioni già previste da parte dell’Agenzia per la Mobilità o se si intende sostituire, con l’introduzione del servizio di bike sharing a flusso libero, le ciclostazioni con un numero ben maggiore di “stazioni-parcheggi” senza bisogno di corredarle di stalli o rastrelliere; • se questa Amministrazione intende autorizzare, a tempo indeterminato, senza alcun ritorno economico, un servizio privato di noleggio di biciclette a flusso libero introducendo nel mercato di Roma un servizio senza regole certe invece di assicurare ai cittadini di Roma un servizio di Bike Sharing finanziato dalla pubblicità, che oltre ad essere di pubblica utilità (potendo fornire tra l’altro anche biciclette a pedalata assistita) porterebbe nelle casse del 3 Comune non solo le entrate del Canone Iniziative Pubblicitarie (C.I.P.) su ognuno degli impianti speciali concessi in gestione decennale ma anche un utile, quanto meno, sulla metà dei noleggi delle biciclette.
Il Presidente On. Stefano Fassina
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