Dobbiamo condannare senza se e senza ma la violenza fisica e mediatica razzista e fascista, innanzitutto chi la compie con le armi a Macerata o con la tastiera contro Laura Boldrini. Dobbiamo condannare senza se e senza ma anche chi la alimenta sul versante politico. Ma non basta.
È decisivo arginare la sofferenza economica e sociale che porta all’indifferenza e alla condivisione passiva. Per sconfiggere il mostro che rialza la testa, dobbiamo promuovere il lavoro per migliorare le condizioni materiali di vita delle nostre periferie. Troppo spesso, scarichiamo in queste zone delle città, senza lavoro, impoverite, abbandonate dai servizi pubblici essenziali e impaurite, la sfida dell’accoglienza e dell’integrazione. E dobbiamo costruire le condizioni per integrare, oltre che per accogliere. Soltanto le condanne, sacrosante, non bastano.
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