L’editore Abete procede unilateralmente e di corsa stracciando il ben più ragionevole accordo aziendale di Cigs vigente perché ben consapevole che è prossima la più che probabile riammissione di Askanews al finanziamento pubblico che renderebbe impraticabile il taglio draconiano che vuole imporre alla redazione di una delle fonti di informazione del Paese più autorevole e importante che tale inevitabilmente non potrà più essere. In questi anni, fra accordi aziendali di solidarietà e di cassa integrazione i giornalisti di Askanews hanno già pagato con 4 milioni di euro la crisi del settore e dell’azienda a fronte di praticamente inesistenti investimenti dell’editore che pure è presidente di Bnl-Paribas e azionista di maggioranza di un’altra testata autorevole e in buona salute quale è il settimanale Internazionale. Ci sono dunque tutte le condizioni perché queste poche ore che precedono il d day di Askanews del prossimo 20 marzo portino a una soluzione che garantisca all’agenzia di stampa di proseguire nel suo prezioso lavoro di fonte di informazione imparziale e autorevole. E’ necessario che Governo ed editore dimostrino di voler davvero salvare Askanews. I parlamentari di Leu sono impegnati a fare ogni sforzo in loro potere perché non accada questa ingiustizia.
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