La retorica della cosiddetta “sovranità europea” del Presidente Macron a Strasburgo, nella realtà degli interessi nazionali e economici più forti, è il consolidamento di Trattati e di un’agenda dell’Eurozona fondata sul dumping sociale e la svalutazione del lavoro. Il preannunciato pacchetto di “riforme” franco-tedesche e il pacchetto delle proposte della Commissione Junker all’ordine del giorno al prossimo vertice di Giugno alimentano divergenze sociali e territoriali e continuano a svuotare la democrazia. Per invertire l’ordine mercantilista dell’eurozona, senza impossibili obiettivi di modifiche dei Trattati, si dovrebbe introdurre un vincolo sui surplus commerciali analogo per livello economico e per rilevanza politica e sanzioni al 3% di deficit sul Pil. Ma su tale punto, decisivo, Macron e gli altri europeisti, anche a sinistra, tacciono.

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