In queste settimane, con il No a Paolo Savona, con la narrazione delle prossime elezioni come un referendum sulla Ue e sull’euro, con la proposta di Fronte Repubblicano si è tentato di negare una svolta sulle politiche economiche. Non si è voluto prendere atto dell’enorme sofferenza economica e sociale del Paese e della necessità di forzare l’europeismo liberista, le regole del mercato unico e del Fiscal Compact, per incominciare a curare le ferite.
Paradossalmente, tale offensiva di normalizzazione è stata favorita dal comportamento di M5S e Lega: dalla scelta di un tecnico come il prof Conte a Presidente del Consiglio, dalle improvvisazioni e dalle continue giravolte. La perdurante incertezza del quadro politico deve finire. Di Maio e Salvini arrivino nelle prossime ore a un governo politico oppure si vada al voto al più presto posso con il Governo Gentiloni. Vi sarebbe un’ulteriore caduta di credibilità istituzionale e politica generale con un Governo Cottarelli senza alcun sostegno del Parlamento.
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