Oggi è arrivato il Daspo per alcune donne della Casa delle Donne, oltrechè per il segretario cittadino del PD, rei di aver protestato civilmente per la salvaguardia di un’esperienza unica per la nostra città. Ma il punto politico qui non è il merito. È il continuo resrtringimento degli spazi di democrazia in aula Giulio Cesare. Non è la prima volta che il presidente De Vito espelle coloro che manifestano democraticamente il loro dissenso durante le sedute del Consiglio Comunale. Oggi è stata la volta delle donne, in altre occasioni sono stati espulsi lavoratrici e lavoratori in procinto di perdere il lavoro, o raggiunti da lettere di licenziamento. L’uso indiscriminato e continuo di questo strumento rischia di ledere il diritto a proteste democratiche. Presidente De Vito ritiri questo provvedimento grave e miope che rischia sempre più di trasformare l’Aula Giulio Cesare in un luogo chiuso e poco trasparente, anzichè nella casa di tutti i romani. I problemi politici non si affrontino come problemi di ordine pubblico.

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