INTERROGA LA SINDACA E L’ ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE
se, al fine della predisposizione del “piano di azione per il disagio abitativo”, sia stato correttamente inteso quanto previsto dalla citata Circolare del Ministero degli interni del 1 settembre 2017 circa la ricognizione del patrimonio pubblico e privato da destinare all’assistenza alloggiativa e se, nelle more dell’attuazione dello stesso, non si ritenga opportuno garantire una moratoria delle procedure di sgombero delle famiglie interessate;
quali parametri e criteri si intendono utilizzare per individuare i soggetti in situazione di disagio economico e sociale destinatari delle misure di assistenza alloggiativa indicate dalla DGR 110/2016;
quali progetti e strumenti sono stati individuati per il superamento dei cosiddetti CAAT, alla luce del fallimento del Bando SASSAT, al fine di tutelare le 1200 famiglie ospiti nei residence e per offrire un servizio di assistenza alternativo per le situazioni di nuova emergenza (persone sotto sfratto, sgomberi per motivi di pubblica sicurezza etc.);
se non si ritenga necessario destinare adeguate risorse e personale al Dipartimento Politiche Abitative, per porre rimedio alla disfunzionalità degli uffici e garantire un servizio più efficiente, accessibile e trasparente;
come saranno individuati i progetti su cui impegnare i circa 270 milioni di fondi già trasferiti o da trasferire alle politiche abitative della città di Roma e se, tra questi, si intende includere piani di frazionamento del patrimonio ERP;
se, visto il ritardo con cui si stanno adempiendo a quanto previsto dalle norme vigenti rispetto agli interventi a sostegno della precarietà abitativa, non intenda attivarsi verso le autorità competenti per richiedere una sospensione degli sfratti per le situazioni di comprovato disagio sociale a partire da quelli riguardanti gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.
Il Presidente
On. Stefano Fassina
Roma, 22/06/2018

 

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