Ieri mattina, i manager della Bekaert (ex Pirelli) di Fogline Valdarno hanno comunicato, senza alcun preavviso, alle Rsu l’immediata chiusura dello stabilimento e il licenziamento di 316 persone (con l’aggiunta degli effetti sull’indotto).
La ragione è la delocalizzazione in Romania e Slovacchia, dove un’ora di lavoro costa un terzo di quanto viene pagata in Italia.
Dopo la drammatica comunicazione sono fuggiti, come ladri, ma scortati dai carabinieri. I lavoratori sotto shock hanno occupato lo stabilimento per protestare e per impedire l’eventuale sottrazione degli impianti. Sono stati licenziati e umiliati.
È l’ennesima dimostrazione del funzionamento del celebrato mercato unico europeo, uno spietato meccanismo di dumping sociale. Martedì saremo con loro, sotto al Ministero dello Sviluppo per accompagnarli all’incontro con Di Maio.
Va affrontato il caso specifico per ridare una speranza di futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Ma va soprattutto affrontata la causa strutturale: sono necessarie misure protezionistiche per arginare la devastante svalutazione del lavoro alimentata dall’assetto del mercato unico e della sua moneta

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