Sul Decreto Dignità , reazioni iper-corporative da una parte degli imprenditori italiani. Sembra che siamo di fronte alla nazionalizzazione delle loro aziende. La reintroduzione delle causali per i contratti a tempo determinato è semplicemente un riallineamento a quanto è largamente prevalente nei principali Paesi dell’eurozona. È un intervento minimale che, tra l’altro, lascia senza causali il primo contratto a 12 mesi. Irricevibile la protesta per l’innalzamento delle sanzioni contro i licenziamenti illegittimi. Come irricevibile l’insistenza sull’allargamento dell’utilizzo dei voucher. Una parte dei nostri imprenditori è così abituata alle politiche neo-liberiste del Pd e del centrodestra che vuole impedire una modesta e timida inversione di rotta. Noi difendiamo e proviamo a irrobustire il Decreto: attraverso la reintroduzione delle causali anche per i contratti a 12 mesi e dell’Art 18. Invece che continuare a svalutare il lavoro, dovremmo frenare l’estremismo mercantilista tedesco che soffoca anche le nostre piccole imprese di qualità e deprime la domanda interna.
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