È comprensibile l’offensiva di Di Maio e Toninelli sulla lunga stagione delle privatizzazioni, realizzate da centro-sinistra e centro-destra, Lega inclusa, per necessità di bilancio pubblico o convinzione ideologica o semplicemente consolidamento di relazioni con interessi forti alla ricerca di rendite. Tuttavia, il compito principale del governo è indicare cosa vuole fare per superare il regime vigente. Dalle reticenti comunicazioni del Ministro Tonenelli ieri, alle parole oggi dello stesso Toninelli e Di Maio il quadro è confuso. Sottrarre la ricostruzione del ponte a Genova a Atlantia è coerente con la scelta, sacrosanta, di avviare la procedura di revoca della concessione. Ma qual è la strategia del Governo per i monopoli naturali come autostrade?
La nazionalizzazione non può essere a la carte. Le autostrade sono un monopolio naturale. Va programmata, nei tempi necessari, la gestione in house. Che vuol dire rivedere le concessioni in essere? Vanno eliminate, tra le altre, le clausole risarcitorie previste ad inaccettabile beneficio dei gestori privati in caso di revoca delle concessioni per grave inadempimento. L’impegno per un’Agenzia per i controlli sulla sicurezza e gli investimenti deve essere chiaro non assoggettato a valutazione. Infine, i Ministri dovrebbero impegnarsi a presentare a breve un Decreto Legge o un emendamento a un atto in via di approvazione definitiva per l’attribuzione all’Autorità dei Trasporti di regolazione e controlli sui piani economico-finanziari. Quando si governa, la discontinuità si dimostra con gli atti legislativi non con l’attribuzione di responsabilità a chi c’era prima.

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