La discussione sui voucher e’ strumentale: l’obiettivo non e’ regolarizzare ‘i lavoretti’, ma continuare a competere attraverso l’ulteriore contrazione delle condizioni del lavoro e delle retribuzioni. I voucher a legislazione vigente esistono, sono stati reintrodotti dal Governo Gentiloni dopo lo scippo del referendum proposto dalla Cgil. I voucher gia’ oggi possono essere utilizzati, in base al decreto 50 del 2015, da tutte le imprese con meno di 5 dipendenti, tranne l’edilizia e sono possibili per particolari categorie di lavoratori anche in agricoltura. L’emendamento del Governo e della maggioranza approvato in Commissione al Decreto Dignita’ ne allarga l’utilizzo anche nel settore turismo. Inoltre, per stagionalita’, picchi di produzione imprevisti, sostituzioni per malattie o maternita’, sono disponibili i contratti a tempo determinato con causali e i contratti di somministrazione. Poi, rimangono disponibili i contratti a tempo determinato, senza causali, fino a 12 mesi. La pressione competitiva sulle nostre micro e piccole imprese e’ fortissima, ma va affrontata sul piano macroeconomico e di politiche industriali, non continuando a svalutare il lavoro nell’impossibilita’ di svalutare la moneta.
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