L’obiettivo di deficit al 2,4% del Pil per il prossimo triennio è condizione necessaria, ovviamente non sufficiente, per evitare una manovra recessiva e ulteriore sofferenza sociale. Gli obiettivi di deficit coerenti con il Fiscal Compact, ereditati dai governi Renzi Gentiloni sono irrealistici e, se tentati, porterebbero a un aumento del debito pubblico, esattamente come è avvenuto con le stangate realizzate nel 2011 prima dal Governo Berlusconi-Lega poi dal Governo Monti.
Grazie a quelle ‘cure’, in linea con le ‘raccomandazioni’ di Berlino e Francoforte, il debito pubblico è aumentato dal 2011 al 2013 di 12 punti percentuali di Pil. A chi preannuncia o spera in una deriva venezuelana, va ricordato che il deficit medio dal 2014 al 2017 è stato del 2,6% del Pil e che il debito non è stato ridotto, nonostante una congiuntura nettamente favorevole e tassi di interessi abbattuti dalla Bce con il quantitative easing. Sul piano macroeconomico, nessuna follia, quindi. Sarebbe più utile alla cosiddetta sinistra, ricominciare a far politica, invece che affidarsi al Generale Spread.

Comments are closed

Latest Comments

Nessun commento da mostrare.