I Commissari europei, a cominciare da Moscovici (portavoce ottuso di un ancient regime), continuano a fare valutazioni sull’Italia come se la linea liberista dominante da decenni nell’Ue e nell’eurozona avesse avuto successo. Il fallimento è evidente, a partire dalla catastrofe Greca. Mercantilismo estremo e austerità hanno fatto dilagare ovunque sofferenza sociale, sfruttamento e precarietà del lavoro, impoverimento delle classi medie legate alla domanda interna e aumento dei debiti pubblici. L’estremismo mercantilista centrato in Germania ha portato anche, inevitabilmente, ai dazi dell’amministrazione Trump verso il vecchio continente. Le periferie economiche e sociali sono in rivolta ovunque, anche nella Germania Felix, in forme sempre più preoccupanti. Ma i Commissari Ue, in difesa degli interessi più forti, insistono. Va imboccata la rotta keynesiana. Il debito si riduce soltanto con la crescita e la crescita si consolida soltanto attraverso il sostegno alla domanda interna, quindi investimenti pubblici. Il governo italiano deve resistere.

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