E’ un’inversione di rotta necessaria rispetto al passato. Se gli attacchi interni ed esterni a questo governo non faranno impennare lo spread, questa manovra puo’ dare modesti effetti espansivi. Il problema e’ che ci sono pochi investimenti pubblici e cosi’ l’occupazione non la crei. Se il governo attuale avesse confermato gli obiettivi ereditati dal governo Renzi e Berlusconi e coerenti con il fiscal compact avrebbe portato il Paese in stagnazione evitare un ulteriore colpo di austerita’ e’ condizione necessaria. Poi vedremo quando presenteranno il disegno di legge di bilancio con le misure nel dettaglio, vedremo questo spazio finanziario come verra’ utilizzato. Pero’ la forzatura fatta sul fiscal compact, in termini macroeconomici, e’ necessaria e ragionevoli. Ora si strappano i capelli e fanno il tifo per lo spread con il deficit al 2,4%, ma nella scorsa legislatura la media del deficit era al 2,6%. Dopo Berlusconi e Monti il debito pubblico e’ aumentato di 12 punti percentuali. Sono almeno 20 anni che non si fa una manovra espansiva, si fanno manovre recessive. Quelle di Renzi e Gentiloni sono state sostanzialmente neutrali, che poi incidono negativamente sull’economia. Quindi nonostante le manovre restrittive, il debito non diminuisce. Io sono all’opposizione di questo governo, ma se ci sono cose serie fatte da questo governo io lo dico. Se continua l’attacco politico interno ed esterno a questo governo e si fa impennare lo spread, e’ chiaro che la manovra non avra’ effetti espansivi. Se invece questa manovra si sviluppera’ in un contesto in cui i tassi di interesse rimarranno sotto controllo, allora questa manovra puo’ dare modesti effetti espansivi. Comunque ribadisco che rispetto al passato e’ un’inversione di rotta necessaria”. Valutazione sospesa, invece, sul reddito di cittadinanza. “Dipende come verra’ fatto”, sottolinea Fassina, “e’ un reddito legato alla disponibilita’ al lavoro. Io spero che mantenga l’impianto dell’attuale reddito d’inclusione e aumenti le risorse, estendendo la platea dei beneficiari. Questa misura e’ di contrasto alla poverta’, ma che deve stare dentro a un rilancio dell’economia. Servono investimenti pubblici che vanno attivati in piccole opere. Invece su questo noto una certa timidezza, aumentarli di 0,2 nel primo anno e 0,4 nel secondo anno. Questo e’ il punto che noi critichiamo: ci sono pochi investimenti pubblici e l’occupazione non la crei, perche’ c’e’ troppa poca domanda da parte delle imprese
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