Un intervento pubblico su scala nazionale di edilizia residenziale pubblica basato sul recupero e autorecupero di immobili pubblici e privati; un fondo (per finanziarlo) alimentato dagli introiti derivanti dalla cedolare secca per l`affitto a canone libero; l`introduzione dell`Imu per gli immobili invenduti; eliminazione del canone libero per gli affitti (eccetto che per le abitazioni di lusso); il pagamento della Tasi per quei proprietari di seconde case di valore superiore ai 500mila euro. Sono i cardini della proposta di legge di Leu sul diritto all`abitare presentata dal deputato, Stefano Fassina (che e` anche consigliere comunale di Sinistra Italiana), nella sala consiliare del I Municipio. “Vogliamo rimettere al centro dell`agenda, come pilastro del welfare, il diritto fondamentale dell`abitare che pero` e` largamente insoddisfatto- ha detto Fassina- Siamo di fonte a una trasformazione strutturale, chi guarda al mercato del lavoro deve rendersi conto che il diritto all`abitare va garantito attraverso un intervento pubblico attualmente sottodimensionato. E a livello di amministrazione comunale e` molto lontano un qualunque piano per la casa”. Secondo Fassina “la leggenda metropolitana narra che quelli che occupano sono furbi e quindi questo problema va affrontato con misure di ordine pubblico. Non e` cosi`. A Roma, anche senza la sollecitazione della circolare del ministro Salvini, gli sgomberi avvengono: ci sono circa 7000 istanze e la meta` viene eseguita. Piu` dell`80% di chi viene sgomberato e` costituito da soggetti che si trovano in una condizione di morosita` incolpevole. Le liste d`attesa registrano solo a Roma 12mila famiglie che hanno requisiti per l`accesso all`edilizia popolare:500 abitazioni l`anno vengono effettivamente rese disponibili a chi e` nelle liste d`attesa, ma di questo passo ci impiegheremmo 20 anni. A Roma solo il 4% delle abitazioni e` in edilizia residenziale pubblica, a Parigi e` il 16%. Non vogliamo proteggere i furbi ma questo e` un problema di carattere sociale”
La proposta di legge mette al primo punto “l`obiettivo di garantire un alloggio adeguato a tutti i nuclei che non sono in condizione di pagare un canone di mercato. Gli strumenti per raggiungerlo riguardano la ripresa delle politiche pubbliche per l`Erp, che vedano la partecipazione del governo con regione e comuni- ha spiegato Fassina- Un programma pluriennale da finanziare attraverso un fondo istituito ad hoc che, intanto, abbia come fonte di finanziamento l`eliminazione della cedolare secca per il canone libero, che non ha fatto emergere il `nero` ma ha comportato una clamorosa perdita di gettito per 2,2 mld e il 90% e` stato regalato al decimo piu` ricco dei proprietari”. Una proposta che, lo stesso Fassina ha riconosciuto, “parte in salita, perche` non siamo parte della maggioranza e il resto delle opposizioni non e` particolarmente sensibile alla proposta”. Intanto “il fondo previsto diventera` oggetto di un emendamento che proporremo alla legge di bilancio che a fine mese iniziera` il percorso alla Camera”. Domani andra` in scena la prima delle due giornate di mobilitazione nazionale “Sfratti Zero”, a Roma dalle 16 si svolgera` un presidio sotto la prefettura, da parte di tutte le associazioni e i movimenti per il diritto all`abitare, cui Sinistra Italiana ha aderito.
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