Dopo le parole ieri di Draghi e le inevitabili conseguenze, forse incomincia a essere chiara l’insostenibilità democratica di una Banca Centrale impossibilitata a intervenire nell’acquisto di titoli di Stato sul mercato primario. Se l’eurozona avesse avuto una Banca centrale con lo statuto della Fed o della Bank of England, il ricatto dei cosiddetti mercati sarebbe stato decisamente meno preoccupante e il quadro programmatico di bilancio dell’Italia sarebbe stato riconosciuto come necessario alla riduzione del debito pubblico. Per recuperare un minimo di sovranità costituzionale, tutte le forze politiche dovrebbero porre il problema, come fatto dal Ministro Savona nel documento inviato a Bruxelles a inizio Settembre. Invece, anche a sinistra, prevale la strumentale difesa della Bce e della Commissione europea nella perdurante subalternità all’ordoliberismo.

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