L’apertura da parte della Commissione europea della procedura per violazione della regola del debito pubblico era inevitabile, data l’ampiezza dello scostamento dagli assurdi e autolesionistici obiettivi del Fiscal Compact. Le regole del mercato unico e dell’eurozona, a partire dallo Statuto della Bce, sono insostenibili per tutti in quanto espressione di estremismo mercantilista. Forzare il Fiscal Compact è quindi necessario. Tuttavia, forzare non implica mani libere.
Il Governo  date le condizioni della nostra finanza pubblica, non può permettersi di andare avanti come nulla fosse. E’ necessario confermare l’obiettivo del 2,4% di deficit, ma è altrettanto necessario correggere il DDL Bilancio ora in Commissione. Larga parte dell’extra deficit va spostata su investimenti pubblici, in piccole opere, la componente più efficace per dare credibilità alle previsioni di crescita. A tal fine, come previsto in un nostro emendamento, una quota delle risorse previste per il Reddito di Cittadinanza va concentrata su programmi per il Lavoro di Cittadinanza. Soltanto così, in particolare nel Mezzogiorno, si può promuovere lavoro e contrastare la povertà e dare consistenza alle previsioni sul Pil per il 2019.

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