È sempre piu’ forte il coro delle voci sui rischi di stagnazione o finanche di recessione per il 2019. Rischi reali e sempre piu’ intensi, largamente condivisi nell’eurozona. Ma la risposta invocata, ossia la resa alle richieste di Bruxelles e alle regole del Fiscal Compact, aggraverebbe la prospettiva. L’alternativa non e’ andare avanti senza correzioni alla manovra, l’alternativa per fare compromesso con Bruxelles e soprattutto con i cosiddetti mercati e’ rianimare la nostra economia. Quindi, confermare il tetto di deficit al 2,4% del Pil concentrando lo spazio di extra-deficit in investimenti pubblici, in piccole opere, in particolare nel disperato Mezzogiorno. Purtroppo, il Governo sembra arrivato al ‘momento Tsipras’: una ritirata che lascia sul campo, oltre a una sconfitta politica, le pesanti conseguente dell’aumento dello spread senza gli effetti espansivi possibili con l’innalzamento degli investimenti delle pubbliche amministrazioni. Un capolavoro di improvvisazione e miopia elettorale.

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